La Sicilia, con i suoi oltre 4,9 milioni di abitanti, si trova di fronte a una sfida critica legata alla necessità di connettersi in modo più efficiente con il resto d’Italia e l’Europa Unita. La mancanza di un attraversamento stabile dello Stretto di Messina è un ostacolo significativo a questa connettività, come sottolineato nella relazione ministeriale che, alla pagina 39 su un totale di 158, esprime chiaramente la necessità del Ponte sullo Stretto.
La relazione, frutto di otto mesi di studi da parte di una commissione designata dal Ministero delle Infrastrutture, evidenzia i benefici socio-economici che deriverebbero dalla realizzazione del ponte. La Sicilia, in particolare, presenta il più elevato potenziale di collegamento tra le isole che attualmente non dispongono di un attraversamento stabile. Questo potenziale, tuttavia, è amplificato negativamente dalla scarsa qualità delle infrastrutture di collegamento, che comportano costi e tempi di viaggio maggiori rispetto alle regioni settentrionali dell’Italia.
Un dato chiave emerso dalla relazione riguarda la disuguaglianza economica tra il Nord e il Sud Italia. Nel raggio di 1.200 chilometri da Milano, vive un’enorme popolazione di 114 milioni di persone, con un PIL di 24,7 miliardi di euro. In confronto, nel raggio di 1.200 chilometri da Messina, vivono 25 milioni di persone, con un PIL di soli 2,1 miliardi di euro. La relazione sottolinea che un’impresa a Milano ha un mercato potenziale 11,5 volte superiore rispetto a un’impresa a Messina.
Tuttavia, il Ponte sullo Stretto non solo si propone di ridurre i tempi di viaggio, ma offre anche opportunità di sviluppo in un contesto economico globale in evoluzione. La Cina, con i suoi crescenti investimenti diretti esteri in Africa, potrebbe incrementare gli scambi commerciali con l’Unione Europea, favorendo i traffici mediterranei, specialmente per i Paesi nord africani.
L’allargamento del Canale di Suez ha aperto nuove rotte attraverso il Mediterraneo, offrendo notevoli possibilità al sistema portuale italiano, specialmente nel Mezzogiorno, a condizione che le infrastrutture terrestri siano adeguate. Attualmente, la maggior parte delle navi attraversa il Canale di Sicilia senza fermarsi a causa della mancanza di infrastrutture adeguate.
La Sicilia, grazie alla sua posizione centrale nel Mediterraneo Centrale, potrebbe diventare un punto privilegiato per l’interscambio marittimo con i Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, contribuendo significativamente al valore degli scambi commerciali tra l’Italia e i Paesi MENA.
Infine, la mancanza di un collegamento stabile è particolarmente penalizzante per il trasporto ferroviario, rallentando sia i treni passeggeri che quelli merci. Il ponte non solo ridurrebbe i tempi di viaggio, ma incoraggerebbe anche un aumento del trasporto ferroviario, contribuendo al miglioramento complessivo delle infrastrutture di trasporto nell’area.