Ponte sullo Stretto di Messina, via libera dall’Unione Europea.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato l’inserimento del progetto per la connessione stabile tra Sicilia e Calabria, considerandolo strategico per la Rete transeuropea dei Trasporti (Ten-T), che collega oltre 420 grandi città e aree metropolitane in tutta l’UE. La conferma è arrivata giovedì sera dal Lussemburgo, dove si è riunito il Consiglio UE.

Il Consiglio dell’Ue ha ratificato l’accordo raggiunto con gli Stati membri a dicembre, che include un riferimento allo Stretto di Messina. Questo prevede un “collegamento fisso o un ponte” per collegare Villa San Giovanni a Messina, permettendo di accedere ai finanziamenti europei per il progetto. L’inclusione dell’opera, insieme alle linee guida per la costruzione del Ponte sullo Stretto, è fondamentale: in questo modo l’Europa potrà contribuire alla progettazione e co-finanziare l’infrastruttura strategica, come fatto per altre grandi opere.

Linee guida TEN-T: approvazione del Ponte sullo Stretto di Messina

Il Consiglio dell’Ue ha confermato da Lussemburgo l’accordo con gli Stati membri, incluso il riferimento allo Stretto di Messina. Questo prevede un “collegamento fisso o un ponte” per collegare Villa San Giovanni a Messina, aprendo la possibilità di accedere ai finanziamenti europei. L’inserimento dell’opera e le linee guida per la costruzione del Ponte sullo Stretto sono essenziali per ottenere il contributo europeo per la progettazione e il co-finanziamento dell’infrastruttura, come per altre grandi opere realizzate.

Linee guida Ponte sullo Stretto: Italia come hub euromediterraneo

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha evidenziato l’importanza di questa decisione per il ruolo strategico dell’Italia. «Il Consiglio Ue ha adottato definitivamente il Regolamento TEN-T, ridefinendo la mappa delle grandi Reti di Trasporto Europee. Il lungo e complesso negoziato, condotto dal Mit e guidato dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, consolida il ruolo dell’Italia come hub logistico euromediterraneo», si legge in una nota del ministero.

Il ministro Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per il risultato, sottolineando l’importanza strategica dell’Italia in Europa.

Ponte sullo Stretto strategico per il corridoio “Scandinavo-Mediterraneo”

Gli europarlamentari hanno confermato l’accordo raggiunto con gli Stati membri nel dicembre 2023, incluso il riferimento allo Stretto di Messina. Questo è essenziale per completare il corridoio “Scandinavo-Mediterraneo” da Helsinki a Palermo. Il Consiglio considera sia un «collegamento fisso che un ponte». L’Europa non ha dubbi sull’importanza del progetto, che rappresenta un passo cruciale per concretizzare l’opera e rispondere alle polemiche locali. L’inclusione del collegamento stabile nel Ten-T era fondamentale per ottenere futuri finanziamenti europei per la progettazione e il co-finanziamento. Tuttavia, le tempistiche attuali non favoriscono il progetto del ponte, che avrebbe dovuto essere nella fase esecutiva. Al momento, non esiste un progetto definitivo. La costruzione è stata rallentata dalla Commissione VIA – VAS del Ministero dell’Ambiente, che ha rilevato criticità significative, costringendo la Stretto di Messina Spa a richiedere una proroga per completare le integrazioni documentali richieste.

 

Cinque corridoi strategici

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha specificato i cinque corridoi europei di trasporto che coinvolgono l’Italia:

  • Il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, che attraversa l’Europa da nord a sud;
  • Il Corridoio Mediterraneo, che taglia il continente in orizzontale fino in Ucraina;
  • Il Corridoio Mare del Nord-Reno-Mediterraneo, che unisce Genova ai porti del nord-Europa;
  • Il Corridoio Mar Baltico-Mar Adriatico, arricchito dal prolungamento della “Dorsale Adriatica” fino a Bari;
  • Il nuovo Corridoio dei Balcani Occidentali, connesso all’Italia da nord (sezione “Trieste-Lubiana”) e da sud (nuova tratta “Bari-Durazzo-Skopje-Sofia”).

Linee guida Ue, non solo Ponte sullo Stretto: sviluppi futuri e novità rilevanti

Tra le novità per l’Italia, vi è l’inclusione del porto di Civitavecchia come porto di Roma nella rete centrale, attesa dal 2013, e il nuovo tracciato del Ponte sullo Stretto di Messina. La nota del ministero sottolinea anche il positivo impatto per il settore ferroviario italiano.

L’intesa confermata a Lussemburgo mira a migliorare la rete in tre fasi, con l’obiettivo di completare entro il 2030 la rete centrale e di elettrificare la rete ferroviaria. Entro il 2040, è previsto il completamento della rete centrale estesa, permettendo ai treni passeggeri di raggiungere i 160 km/h, con l’obiettivo finale di completare la rete globale entro il 2050.

Mobilità sostenibile e militare

L’aggiornamento delle linee guida è parte della proposta per una nuova mobilità sostenibile avanzata dalla Commissione europea a dicembre 2021 e rivista a luglio 2022. La revisione, influenzata dalla guerra in Ucraina, esclude progetti infrastrutturali che collegano l’Ue con Russia e Bielorussia, rafforzando invece il partenariato con Ucraina e Moldavia.

Le linee guida pongono l’accento anche sulla “mobilità militare”, sollecitando i governi a considerare le esigenze militari nella costruzione e nell’ammodernamento delle infrastrutture. Tra i progetti in corso vi sono il tunnel di base del Brennero, che collega Austria e Italia, e la linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid. L’inclusione del riferimento a un “collegamento fisso o un ponte” per collegare Calabria e Sicilia nel corridoio “Scandinavo-Mediterraneo” apre la strada all’Italia per la costruzione di un’infrastruttura finanziata dall’UE.

Ponte sullo Stretto, le tempistiche

Tuttavia, le tempistiche indicate dall’UE per l’assegnazione dei fondi (oltre 14 miliardi di euro) prevedono il completamento del Ten-T entro il 2030. Questo include strade, ferrovie, ponti e gallerie per migliorare la mobilità all’interno dell’Unione Europea. Il nuovo regolamento per lo sviluppo della rete transeuropea di trasporto include il progetto del ponte sullo Stretto. Tuttavia, la scadenza del 2030 per il completamento dei lavori è improbabile, dato che il progetto non è ancora in fase esecutiva. Se i cantieri dovessero iniziare entro l’anno prossimo, sarebbe comunque necessario estendere i tempi di completamento rispetto alle previsioni dell’europarlamento. Prima di completare la Rete globale entro il 2050, è previsto un traguardo intermedio nel 2040 per la rete centrale estesa, con treni passeggeri che raggiungono l’alta velocità. Questo obiettivo è perseguito da RFI con investimenti massicci in Sicilia per adeguare l’isola agli standard imposti dall’Unione Europea.

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