Il corridoio con il Ponte sullo Stretto per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno d’Europa ecco perché l’Europa ritiene strategico il ponte.
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Energia, dell’Ambiente e dei Materiali, hanno organizzato un convegno dal titolo: “Palermo/Helsinki: il corridoio con il Ponte sullo Stretto per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno d’Europa”. L’evento si terrà mercoledì 10 gennaio alle ore 09.00 presso l’Aula Magna “Italo Falcomatà”, Plesso di Ingegneria – Cittadella Universitaria.
Il convegno vedrà la presenza di illustri ospiti, tra cui il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Edoardo Rixi, il Presidente di RFI, prof. Dario Lo Bosco, l’Amministratore Delegato della società Stretto di Messina, dott. Pietro Ciucci, e altri relatori di caratura internazionale.
Questo incontro rappresenta un momento significativo per approfondire le prospettive di sviluppo delle infrastrutture di trasporto a livello nazionale, regionale e nell’area dello Stretto di Messina. Il progresso infrastrutturale è infatti un tema centrale per il potenziamento dell’economia dei nostri territori, e l’accessibilità di un’area incide in modo rilevante sulla sua competitività.
L’Europa è testimone di un ambizioso progetto che potrebbe trasformare il volto del Mezzogiorno. Con ottomila chilometri di estensione, coinvolgendo circa 450 milioni di abitanti e rappresentando il 40% dell’area totale dell’Unione europea a 27 Stati, il Corridoio Helsinki-Palermo emerge come uno dei nove assi strategici fondamentali nella Rete dei trasporti e delle infrastrutture del Continente. Noto come “Scan-Med Corridor”, questo collegamento diretto tra la Scandinavia e il Mediterraneo si configura come il più lungo tra gli assi prioritari della Rete, con il 48% del Pil dell’Ue in gioco.
Lo Scan-Med Corridor si propone di rimuovere i “colli di bottiglia” che impediscono l’attuazione completa di questo progetto monumentale. La chiave per il suo successo giace in due grandi infrastrutture: il completamento della galleria di base del Brennero, tra Italia e Austria, e la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, collegando la Sicilia al resto dell’Europa. Questo Corridoio attraversa otto nazioni, da Finlandia e Norvegia a Svezia, Danimarca, Germania, Austria e Malta, ma è l’Italia che riveste un ruolo cruciale. Le relazioni a Bruxelles e Strasburgo suggeriscono che il progetto inciderà per il 48% sul Pil dell’Ue, con traffici su 9.400 chilometri di rotaie, 6.400 chilometri di strade, coinvolgendo 45 città-terminali e movimentando volumi di merci superiori a 70 milioni di tonnellate.
La rimozione dei “colli di bottiglia” è fondamentale per la realizzazione di questo progetto. A prima vista, il braccio di mare tra Sicilia e Calabria sembra essere solo un dettaglio, ma è un componente prezioso nella mappa generale. In Cina, Giappone o negli Stati Uniti, questo avrebbe già collegato terre da decenni, se non secoli. L’Unione europea ora attende il progetto esecutivo di un’opera giudicata “urgente e necessaria” dal Parlamento italiano nel maggio del 2023, inserita negli Assi prioritari strategici transeuropei.
Il Corridoio Helsinki-Palermo è più di una connessione fisica; è un investimento nel futuro sostenibile e nella competitività economica del Mezzogiorno d’Europa. Il suo successo dipenderà dalla collaborazione tra le nazioni coinvolte e dall’impegno nel superare le sfide che si presentano. Questo progetto potrebbe essere un trampolino per una nuova era di sviluppo e connettività nella regione.